“Abbiamo bisogno di indicazioni e regole per i “lavoratori fragili”: i dirigenti non possono operare in modo differente“. A dirlo all’ANSA è la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi. Il mondo della scuola è in attesa di una circolare che detta le norme per chiedere gli esoneri. Il lavoratore fragile può lavorare a distanza? Può lavorare con un gruppo ristretto di ragazzi? Può essere sostituito con un supplente? Attinge alla malattia o viene considerato come fosse in ricovero?
“Aspettiamo la definizione delle regole, spiega Gissi. Laddove è certificata la fragilità i docenti devono sapere come proseguire la loro attività professionale. Abbiamo bisogno dei dati, con i numeri alla mano potremmo aprire un confronto serio ma non riusciamo a sapere quanto ci sarebbe dovuto in termini di trasparenza“.
L’allarme della Cisl Scuola, al di là dei “lavoratori fragili”, riguarda la mancanza di personale di ruolo: “supereremo le 50 mila unità” di docenti di ruolo mancanti, dice Gissi.
“Siamo in attesa della pubblicazione delle graduatorie che appaiono il Mistero di Fatima, ironizza. Dovrebbero essere le più leggibili e semplificate ma nascondono tanti errori e validazioni estemporanee per cui ci aspettiamo che chi era primo diventerà ultimo e che chi vuole andare al nord finirà al sud: le scuole non hanno avuto il tempo di fare le verifiche e hanno validato a campione senza vedere le singole domande“.
A risolvere i problemi non sarà neppure la “call veloce“: “è tanto veloce che riguarderà qualche numero in più delle dita della mano. Non risolverà il problema specialmente sul sostegno. Ci sono 14 mila specializzandi sul sostegno – ricorda infine Gissi – e oltre 10 mila potevano essere assunti ma non si è voluto procedere con una graduatoria dedicata a loro. Hanno fatto un iter dedicato, sostenuto esami, molti hanno una lunga esperienza ma non è stata concessa l’assunzione. Come farsi del male da soli“.